Le prime fasi della lunga storia dell’Edizione Nazionale delle Opere di Ugo Foscolo si legano a doppio filo alle celebrazioni organizzate dal regime per il primo centenario dalla morte del poeta. Proprio nel 1927 infatti Michele Barbi, con il sostegno di Pietro Fedele, ministro della Pubblica Istruzione, ebbe occasione di redigere il piano per un’edizione dell’opera omnia foscoliana; ma solo quattro anni più tardi, con decreto regio dato a San Rossore il 14 ottobre 1931, il nuovo ministro della Pubblica Istruzione Balbino Giuliano stabilì che tale edizione dovesse essere dichiarata Nazionale. Per volontà dello stesso Barbi le opere sarebbero state pubblicate non secondo la successione cronologica della loro composizione o della loro princeps ma per affinità di generi e temi e per gerarchia di valori; l’ordine di pubblicazione - come si dirà - non avrebbe quindi potuto in alcun modo coincidere, se non per pura casualità, con la ragionata progressione della serie.
Non deve quindi stupire che ad aprire la serie stessa delle pubblicazioni siano, nel 1933, i volumi settimo e ottavo, dedicati rispettivamente a Lezioni, articoli di critica e di polemica e Prose politiche e letterarie, curati da Luigi Fassò ed Emilio Santini. Come Direttore dell’Edizione fu scelto lo stesso Barbi, mentre alla presidenza del Comitato fu eletto Vittorio Cian, dal ’29 senatore del regime. In questa primissima fase, facevano parte del Comitato anche Cesare Foligno, Giovanni Gentile, Guido Mazzoni, Mario Meneghini, Vittorio Rossi e Giuseppe Vandelli.
Il progetto, avviato come si è visto con fervore nei primi anni Trenta del Novecento, subì una repentina battuta d’arresto con lo scoppio della guerra e le conseguenti devastazioni. Per la terza pubblicazione si dovrà infatti attendere il 1949, con la stampa del primo volume dell’Epistolario foscoliano (il quattordicesimo del quadro complessivo), comprendente le lettere dall’ottobre del 1794 al giugno 1804, a cura di Plinio Carli.
La conclusione della guerra e la caduta del regime portarono poi, tra le altre cose, a mutamenti sostanziali all’interno del Comitato, a partire proprio dai vertici: a Vittorio Cian, dimissionario dalla carica di presidente, succedette infatti la Mario Fubini, che - allontanato in un primo momento nel ’42 per via delle leggi razziali e poi costretto all’esilio nell’ottobre del ’43 a Mürren - riprese i lavori solo negli anni dell’immediato dopo guerra. Ma a quest’altezza, buona parte dei membri del comitato risultava rinnovata: ne facevano ora parte Mario Casella, Giuseppe De Robertis, Cesare Foligno, Giovanni Gambarin, Angelo Mancini, Francesco Pagliai, Pietro Pancrazi e lo stesso Carli, con mansioni di segretario.
Nel ’51, le pubblicazioni ripresero quindi anche sul versante delle opere foscoliane, con la stampa - dopo numerose vicissitudini - del V volume, dedicato alle Prose varie d’arte, a cura dello stesso Fubini. Da questo momento in poi, i volumi si succedettero con una certa regolarità su entrambi i fronti: a garantire la continuità dell’Edizione fu proprio Mario Fubini, che rimase alla presidenza del Comitato fino alla morte, occorsa il 29 giugno del 1977. Il testimone passò quindi nelle mani di Walter Binni, sotto la cui direzione furono pubblicati il volume nono, il dodicesimo e - ultimo tra le opere, ma come detto il fatto non deve stupire - il volume primo, dedicato a Poesie e carmi. Sempre durante la direzione di Binni si lavorò per ultimare l’epistolario foscoliano con la pubblicazione nel 1994 del nono volume (il ventiduesimo complessivo), in cui si raccoglievano le lettere e i documenti compresi tra il 1822 e il 1824.
Rimase dunque scoperta l’ultima fase dell’esilio inglese del poeta; lacuna cui oggi tenta di porre rimedio il progetto diretto da Paolo Borsa presso l’Université de Fribourg che, con la collaborazione di Ilaria Macera, Alessandro Pecoraro e Michele Stefani, si propone di pubblicare in un ventitreesimo volume le missive inviate e ricevute da Foscolo tra il 1825 e il 1827.
Per approfondire:
Michele Barbi, L’Edizione Nazionale del Foscolo e le «Grazie» (1934) in «Pan», vol. II, fasc. 12, 1° dicembre 1934, pp. 481-503, ora in La nuova filologia e l’edizione dei nostri scrittori da Dante al Manzoni, Firenze, Sansoni, 1938, pp. 161-193.
Mario Scotti & Flavia Cristiano, Storia e Bibliografia delle Edizioni Nazionali, Milano, Sylvestre Bonnard, 2002, pp. 114-136.